Jose Witteveen e Natalia Diaz sono le nuove residenti d’arte 2022/2023
- Ottobre 30, 2022
- Pubblicato da: Segreteria
- Categoria: Uncategorized
JOSE WITTEVEEN E NATALIA DIAZ SONO LE NUOVE RESIDENTI D’ARTE 2022/2023
Lettera di motivazione
In questo periodo dinamico, in cui stiamo ridefinendo l’identità di noi stessi e il significato di essere umani, è importante creare reti di comunicazione interne ed esterne.
In questo modo possiamo scambiare concetti, sentimenti ed esperienze che ci permettono di ascoltare e relazionarci con l’altro in modo organico. I cambiamenti nella definizione di genere, sia scientifici che sociali, stanno riflettendo un cambiamento collettivo nel femminile e nel maschile. Attraverso il nostro lavoro ci proponiamo di esplorare, esaminare, mettere in discussione e sfidare le norme di genere convenzionali e, sfumando i confini concettuali, proporre nuove relazioni tra genere e società. Gli stereotipi possono essere messi in discussione attraverso progetti artistici che esplorano i diversi modi di essere uomo o donna, o, addirittura, rompendo l’idea che si debba essere l’uno o l’altro. L’arte e la pratica creativa sono fondamentali per la narrazione, ci trasportano attraverso il tempo e lo spazio, collegando le nostre storie profonde connettendoci al presente. Gli autoritratti di Claude Cahun sottolineano la fluidità del genere, rifiutando le rigide caratterizzazioni maschili e femminili. Man Ray ha fotografato Marcel Duchamp nei panni di Rose Selavy nel 1921. L’enigmatico capolavoro poetico di Virginia Woolf. “Orlando”, esplora sia la fluidità del genere che l’ipocrisia della pruderie legata allo stesso.
La collaborazione tra José Witteveen (fotografa e stampatrice) e Natalia Diaz (stilista e design di moda) è funzionale al progetto e completa gli obiettivi di questa residenza d’artista.
Invitiamo tutti coloro che sono impegnati nel processo, artisti, studenti, modelli, alla partecipazione attiva e creativa. Il nostro obiettivo è generare un percorso dove tutti noi possiamo crescere insieme. Il nostro progetto fondendo moda ed arte, esplora le contraddizioni generate dalle dinamiche sociali avviando un processo di superamento delle stesse. Partecipare a questo progetto insieme agli studenti del CSF Adams, crea nuove prospettive nei campi dell’apprendimento, dell’interazione e della collaborazione interdisciplinare, sviluppando discussioni e nuovi punti di vista.
Motivazione
Nella primavera di quest’anno José è stata un artista in residenza presso la Temple University con obiettivi simili a quelli proposti al Csf Adams “È stato importante e molto motivante interagire con gli studenti, dando loro la possibilità di capire come lavora un artista facilitando in tal modo un ambiente di continuo dialogo e scambio”. Per più di dieci anni Natalia ha ricoperto il ruolo di insegnante di design della moda e ricerca creativa presso il Lasalle College International. “Lavorare con una giovane generazione di creatori mi ha reso consapevole dell’importanza di istaurare una comunicazione chiara e diretta, flessibile e tollerante all’interno di una dinamica di lavoro collettiva e partecipata. Lo scambio, il flusso di conoscenze acquisito e le esperienze condivise mi hanno arricchito”. I soggetti delle fotografie si propongono come vorrebbero essere percepiti. Allo spettatore che vive questa esperienza spetta il compito di identificarsi in questo processo o sottrarsi allo stesso. Il lavoro esplora il concetto di genere, pensando a come la società obbliga la definizione in base alla loro categoria sessuale, mentre è al di fuori delle strutture socialmente costruite possiamo trovare la nostra identità
José Witteveen incoraggerà in modo empatico le modelle e i modelli a esplorare la loro vita attraverso una discussione aperta e partecipata, fondamentale perché la narrazione crea un’atmosfera che informa il ritratto in cui la modella si sentirà intimamente vista e ascoltata. L’obiettivo è che ci si dimentichi della presenza della macchina fotografica. Questo modo di operare determinerà un processo che è l’antesi di un servizio fotografico tradizionale, caratterizzato dall’oggettivazione e dall’uso disumanizzante dei modelli.
Usare le astrazioni
Parafrasando Woolf, “in ogni essere umano avviene un vacillamento e oscillazione da un sesso all’altro”, stiamo scoprendo che sperimentando forme astratte come parte della costruzione dei set e fondendo con esse i modelli, troviamo nuove vie che disvelano la profondità dell’essere umano in nuovi equilibri.
Interazione nel progetto
Offriremo agli studenti la visione del nostro processo di lavoro invitandoli alla partecipazione, permettendo loro di scoprire tutte le fasi del lavoro di un artista. Aprire al processo creativo aiuta a capire cosa significa lavorare in un ambiente collaborativo, dove le idee possono alimentarsi reciprocamente in modo costruttivo.
Proponiamo di lavorare con gli studenti durante tutte le attività, a partire dall’idea iniziale (letteratura come ispirazione), alla concettualizzazione del processo creativo (questioni sociali o quotidiane) e alla realizzazione dei pezzi finali, adattando i ruoli in base all’interesse di ciascuno studente, da modello a fotografo o produttore, direttore artistico o anche a stilista di moda.
Natalia Diaz disegna ornamenti e, ispirandosi a Orlando, gioca con la definizione tradizionale di abbigliamento di genere, realizzando accessori e indumenti neutri dal punto di vista del genere che si animano quando chi li indossa posa per fotografie. In questo modo acquisiamo una nuova consapevolezza del potenziale potere metaforico e simbolico che si determina al variare del posizionamento degli oggetti e degli indumenti in relazione al corpo.
Sostenibilità
Poiché lavoriamo con i vestiti, è importante affrontare l’impatto ambientale negativo dell’industria della moda. Natalia lavora solo con capi di seconda mano e materiali riciclati, nel desiderio di avvicinarsi a un’economia circolare, dando alla natura il rispetto e l’importanza non solo concettuale ma anche materiale e pratica.
Jose’ Witteveen
Sono un artista frisone/olandese, ho studiato Arte Visiva alla Royal Academy of Visual Arts di Den Hague e Filosofia all’Università (RUG) di Groningen.Sei anni fa mi sono stabilita a Roma partecipando a diversi progetti e residenze artistiche in varie parti d’Europa. Nel mio lavoro mi trovo tra i regni della stampa e della fotografia, grandi temi sociali si fondono con storie personali. Attraverso l’impegno collaborativo, insito nella mia pratica artistica, incoraggio le persone a raccontare le loro storie e a facilitare il dialogo sull’identità e sulle questioni di genere. Negli ultimi anni ho incorporato la fotografia come parte della mia pratica artistica. Ho ricevuto un premio, una pubblicazione (Fresh Eyes 2021) e una mostra personale in corso quest’inverno in una galleria internazionale (Interzone) Putting the Horses undercover, the trumpets would rust, incentrata sulla fotografia concettuale.
Natalia Diaz
Ho studiato Tessile alla Los Andes University di Bogotà, in Colombia e Belle Arti all’Universidad Politecnica de Valencia In Spagna sono una stilista di moda con elevate capacità creative e organizzative, e conoscenze avanzate nella ricerca,modellistica e sviluppo di collezioni moda.Ho più di dieci anni di esperienza come insegnante di fashion design ed è stata la co-fondatrice di un marchio di abbigliamento maschile.
JOSE WITTEVEEN E NATALIA DIAZ SONO LE NUOVE RESIDENTI D’ARTE 2022/2023
Lettera di motivazione
In questo periodo dinamico, in cui stiamo ridefinendo l’identità di noi stessi e il significato di essere umani, è importante creare reti di comunicazione interne ed esterne.
In questo modo possiamo scambiare concetti, sentimenti ed esperienze che ci permettono di ascoltare e relazionarci con l’altro in modo organico. I cambiamenti nella definizione di genere, sia scientifici che sociali, stanno riflettendo un cambiamento collettivo nel femminile e nel maschile. Attraverso il nostro lavoro ci proponiamo di esplorare, esaminare, mettere in discussione e sfidare le norme di genere convenzionali e, sfumando i confini concettuali, proporre nuove relazioni tra genere e società. Gli stereotipi possono essere messi in discussione attraverso progetti artistici che esplorano i diversi modi di essere uomo o donna, o, addirittura, rompendo l’idea che si debba essere l’uno o l’altro. L’arte e la pratica creativa sono fondamentali per la narrazione, ci trasportano attraverso il tempo e lo spazio, collegando le nostre storie profonde connettendoci al presente. Gli autoritratti di Claude Cahun sottolineano la fluidità del genere, rifiutando le rigide caratterizzazioni maschili e femminili. Man Ray ha fotografato Marcel Duchamp nei panni di Rose Selavy nel 1921. L’enigmatico capolavoro poetico di Virginia Woolf. “Orlando”, esplora sia la fluidità del genere che l’ipocrisia della pruderie legata allo stesso.
La collaborazione tra José Witteveen (fotografa e stampatrice) e Natalia Diaz (stilista e design di moda) è funzionale al progetto e completa gli obiettivi di questa residenza d’artista.
Invitiamo tutti coloro che sono impegnati nel processo, artisti, studenti, modelli, alla partecipazione attiva e creativa. Il nostro obiettivo è generare un percorso dove tutti noi possiamo crescere insieme. Il nostro progetto fondendo moda ed arte, esplora le contraddizioni generate dalle dinamiche sociali avviando un processo di superamento delle stesse. Partecipare a questo progetto insieme agli studenti del CSF Adams, crea nuove prospettive nei campi dell’apprendimento, dell’interazione e della collaborazione interdisciplinare, sviluppando discussioni e nuovi punti di vista.
Motivazione
Nella primavera di quest’anno José è stata un artista in residenza presso la Temple University con obiettivi simili a quelli proposti al Csf Adams “È stato importante e molto motivante interagire con gli studenti, dando loro la possibilità di capire come lavora un artista facilitando in tal modo un ambiente di continuo dialogo e scambio”. Per più di dieci anni Natalia ha ricoperto il ruolo di insegnante di design della moda e ricerca creativa presso il Lasalle College International. “Lavorare con una giovane generazione di creatori mi ha reso consapevole dell’importanza di istaurare una comunicazione chiara e diretta, flessibile e tollerante all’interno di una dinamica di lavoro collettiva e partecipata. Lo scambio, il flusso di conoscenze acquisito e le esperienze condivise mi hanno arricchito”. I soggetti delle fotografie si propongono come vorrebbero essere percepiti. Allo spettatore che vive questa esperienza spetta il compito di identificarsi in questo processo o sottrarsi allo stesso. Il lavoro esplora il concetto di genere, pensando a come la società obbliga la definizione in base alla loro categoria sessuale, mentre è al di fuori delle strutture socialmente costruite possiamo trovare la nostra identità
José Witteveen incoraggerà in modo empatico le modelle e i modelli a esplorare la loro vita attraverso una discussione aperta e partecipata, fondamentale perché la narrazione crea un’atmosfera che informa il ritratto in cui la modella si sentirà intimamente vista e ascoltata. L’obiettivo è che ci si dimentichi della presenza della macchina fotografica. Questo modo di operare determinerà un processo che è l’antesi di un servizio fotografico tradizionale, caratterizzato dall’oggettivazione e dall’uso disumanizzante dei modelli.
Usare le astrazioni
Parafrasando Woolf, “in ogni essere umano avviene un vacillamento e oscillazione da un sesso all’altro”, stiamo scoprendo che sperimentando forme astratte come parte della costruzione dei set e fondendo con esse i modelli, troviamo nuove vie che disvelano la profondità dell’essere umano in nuovi equilibri.
Interazione nel progetto
Offriremo agli studenti la visione del nostro processo di lavoro invitandoli alla partecipazione, permettendo loro di scoprire tutte le fasi del lavoro di un artista. Aprire al processo creativo aiuta a capire cosa significa lavorare in un ambiente collaborativo, dove le idee possono alimentarsi reciprocamente in modo costruttivo.
Proponiamo di lavorare con gli studenti durante tutte le attività, a partire dall’idea iniziale (letteratura come ispirazione), alla concettualizzazione del processo creativo (questioni sociali o quotidiane) e alla realizzazione dei pezzi finali, adattando i ruoli in base all’interesse di ciascuno studente, da modello a fotografo o produttore, direttore artistico o anche a stilista di moda.
Natalia Diaz disegna ornamenti e, ispirandosi a Orlando, gioca con la definizione tradizionale di abbigliamento di genere, realizzando accessori e indumenti neutri dal punto di vista del genere che si animano quando chi li indossa posa per fotografie. In questo modo acquisiamo una nuova consapevolezza del potenziale potere metaforico e simbolico che si determina al variare del posizionamento degli oggetti e degli indumenti in relazione al corpo.
Sostenibilità
Poiché lavoriamo con i vestiti, è importante affrontare l’impatto ambientale negativo dell’industria della moda. Natalia lavora solo con capi di seconda mano e materiali riciclati, nel desiderio di avvicinarsi a un’economia circolare, dando alla natura il rispetto e l’importanza non solo concettuale ma anche materiale e pratica.
Jose’ Witteveen
Sono un artista frisone/olandese, ho studiato Arte Visiva alla Royal Academy of Visual Arts di Den Hague e Filosofia all’Università (RUG) di Groningen.Sei anni fa mi sono stabilita a Roma partecipando a diversi progetti e residenze artistiche in varie parti d’Europa. Nel mio lavoro mi trovo tra i regni della stampa e della fotografia, grandi temi sociali si fondono con storie personali. Attraverso l’impegno collaborativo, insito nella mia pratica artistica, incoraggio le persone a raccontare le loro storie e a facilitare il dialogo sull’identità e sulle questioni di genere. Negli ultimi anni ho incorporato la fotografia come parte della mia pratica artistica. Ho ricevuto un premio, una pubblicazione (Fresh Eyes 2021) e una mostra personale in corso quest’inverno in una galleria internazionale (Interzone) Putting the Horses undercover, the trumpets would rust, incentrata sulla fotografia concettuale.
Natalia Diaz
Ho studiato Tessile alla Los Andes University di Bogotà, in Colombia e Belle Arti all’Universidad Politecnica de Valencia In Spagna sono una stilista di moda con elevate capacità creative e organizzative, e conoscenze avanzate nella ricerca,modellistica e sviluppo di collezioni moda.Ho più di dieci anni di esperienza come insegnante di fashion design ed è stata la co-fondatrice di un marchio di abbigliamento maschile.